Ministri della Difesa e degli Affari Esteri: oltre 500 delegati da 49 paesi. Presente la delegazione dell’Italia voluta dal ministro Elisabetta Trenta
di Claudio Bertolotti
A Pechino, dal 24 al 26 ottobre, si è tenuto l’8° Beijing Xiangshan Forum: importante evento internazionale organizzato dalla China Association for Military Science (CAMS) e dal China Institute for International Strategic Studies (CIISS), patrocinato dal ministero della Difesa della Repubblica Popolare Cinese.
Un evento ad alta risonanza mediatica e politicamente significativo a cui hanno preso parte numerosi ministri della Difesa e degli Affari Esteri e delegazioni straniere: 500 partecipanti provenienti da 49 paesi; per l’Italia, su delega del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, che per l’occasione ha voluto che il Paese fosse rappresentato da una delegazione di elevati livello e competenza, hanno preso parte il Ministro plenipotenziario Fabrizio Romano, il Direttore del Centro Militare di Studi Strategici (CeMiSS), Maurizio Ertreo, e il capo dei ricercatori del CeMiSS, Claudio Bertolotti (Fonte Ministero della Difesa).
L’agenda molto fitta, sviluppata dal 24 a 27 ottobre, si è strutturata in quattro sessioni plenarie e quattro speciali che hanno composto l’agenda dedicata al tema “Building a New Type of Security Partnership of Equality, Mutual Trust and Win-Win Cooperation”.
I lavori della prima sessione plenaria sono stati inaugurati dal generale Wei Fenghe, consigliere di Stato e ministro della Difesa della Repubblica Popolare Cinese, che ha incentrato il suo intervento sull’importanza della cooperazione militare congiunta e del consolidamento dei rapporti di amicizia tradizionali; rilevante è stato il passaggio del generale Fenghe sul ruolo dello strumento militare cinese per il futuro della sicurezza e della stabilità internazionale, tema che conferma una politica cinese sempre più indirizzata a un impegno di primo piano sulla scena internazionale, anche attraverso l’uso delle sue forze armate. Sono seguiti gli interventi di Zhang Hanhui, assistente del ministero degli Affari esteri cinese, Ng Eng Hen, ministro della Difesa di Singapore, il generale Ngo Xuan Lich, ministro della Difesa del Vietnam, il ministro della Difesa della Serbia Aleksandar Vulin, il generale Kim Hyong Ryong, vice ministro delle Forze Armate della Corea del Nord e, infine, il generale Muhammad Imtiaz Khan, vice segretario della Difesa del Pakistan. Il tema affrontato nella sessione di apertura è stata la “governance della sicurezza internazionale: nuove idee a approcci”.
La seconda sessione plenaria si è concentrata sul tema del “terrorismo globale: minacce e contromisure”. Ad aprire la discussione il vice ministro della Difesa della Russia, Alexander Fomin, che nel suo articolato intervento ha posto particolare accento sulla situazione in Siria in termini di volontà russa di essere presente sino a quando la situazione non sarà stabilizzata e il terrorismo sconfitto e ha, inoltre, affermato la volontà di proseguire con le esercitazioni militari di contro-terrorismo con la Cina; il ministro russo ha inoltre evidenziato la necessità di rompere il legame esistente tra criminalità e terrorismo. Il ministro della Difesa della Malaysia, Mohamad Sabu, ha incentrato il proprio intervento sulla somma di soft-power e hard-power come strumento di contro-terrorismo. È seguito l’intervento dell’omologo nigeriano, Mansur Mohammad Dan-Ali, focalizzato sullla minaccia terroristica di Boko-Haram e sul necessario intervento coordinato a livello internazionale per il controllo delle armi e un’azione che si basi su un doppio approccio: legale e militare.
uso dei big-data e dell’intelligenza artificiale come strumento di contro-terrorismo
Ricco di spunti e stimoli il discorso del generale Wang Ning, comandante della forza armata della polizia cinese, che ha chiuso i lavori della seconda sessione plenaria. Nel suo intervento il generale Wang Ning ha evidenziato il ruolo della tecnologia come strumento più importante del contro-terrorismo, in particolare attraverso la raccolta e l’uso dei big-data e dell’intelligenza artificiale per intercettare i network criminali e terroristici.
Le quattro sezioni speciali hanno visto la partecipazione e l’intervento tecnico di relatori d’eccellenza nei campi accademico, scientifico, politico e militare.
La prima sezione speciale ha visto i relatori confrontarsi sulle nuove dinamiche della sicurezza dell’Asia nord-orientale con due focus: il primo sulla sicurezza nella penisola coreana, il secondo sulle relazioni tra i principali player e la sicurezza dell’Asia nord-orientale.
La seconda sezione speciale ha dibattuto sulle vie e i metodi per indirizzare le questioni legate alla sicurezza nel Medioriente. Una prima sotto-sezione ha discusso sull’attuale situazione della sicurezza nel Medioriente; a questa è seguita la sotto-sezione sui trend della sicurezza nel Medioriente e il ruolo delle principali Potenze.
La terza sezione speciale si è concentrata sul tema dei riflessi sulle misure di confidence-building militare e della sicurezza nella regione asia-Pacifico discutendo e valutando, in primo luogo, la revisione delle misure di confidence-building militari e della sicurezza (nella regione Asia-Pacifico) e, in secondo luogo, suggerendo miglioramenti per le stesse misure di confidence-building.
l’intelligenza artificiale (AI) è oggi lo strumento vincente per la condotta della guerra
Infine, la quarta sessione speciale , la più rilevante, si è interamente concentrata sull’importante tema dell’intelligenza artificiale (AI) e la condotta della guerra, affrontato da due punti di vista: il primo, quello delle applicazioni militari dell’intelligenza artificiale e, il secondo, quello dell’intelligenza artificiale nella nuova fase della rivoluzione degli affari militari (Revolution in Military Affairs, RMA). Su questo importante focus segue un’analisi dettagliata.
L’ultimo giorno si è concluso con due ulteriori sessioni plenarie. La terza sessione incentrata sulla sicurezza marittima tra realtà e visione e, la quarta sessione, sul peacekeeping dell’Onu tra sfide e cooperazione.
L’occasione dell’8° Beijing Xiangshan Forum è stata ed è, nel suo complesso istituzionale e ancor più nelle discussione a margine dei panel ufficiali, un’occasione di confronto tra tutte le parti che hanno contribuito, dal palco e dalla platea, ad arricchire il fondamentale dialogo sulla sicurezza collettiva. Felice e ancor più onorato di avere fatto parte, in veste di delegato, di questo ampio e importante forum di discussione internazionale.