Afghanistan. I talebani assaltano tre grandi città: Herat, Lashkar Gah e Kandahar
Analisi completa pubblicata da ISPI
I combattimenti infuriano nelle periferie di tre grandi città nel sud e nell’ovest dell’Afghanistan: da una parte le forze di sicurezza afghane, ormai allo strenuo, dall’altra parte i talebani, che ogni giorno contano centinaia di morti tra le loro fila. Talebani che hanno di fatto conquistato metà del paese, compresi i lucrosi valichi di frontiera con l’Iran e il Pakistan, ma che hanno mancato di conquistare anche un solo capoluogo di provincia.
Herat, Lashkar Gah e Kandahar non hanno vissuto un momento di pace nelle ultime settimane, in seguito all’assalto contemporaneo lanciato dai talebani che, distretto per distretto e casa per casa, tentano di avvicinarsi ai centri urbani.
Sebbene i talebani siano stati in grado di ottenere rapide conquiste in conseguenza del disimpegno militare statunitense avviato tra maggio e aprile, la resistenza e il contrasto dinamico messi in atto, in particolare dalle forze speciali afghane, supportate dall’esercito, dalla polizia e dalle milizie tribali fedeli ai vecchi mujaheddin, ha certamente rallentato e temporaneamente contenuto l’ondata offensiva insurrezionale.
Ora, il destino di Herat, Lashkar Gah e Kandahar, città chiave da un punto di vista territoriale ma anche sul piano simbolico, potrebbe essere cruciale per la tenuta dello stesso Stato aprendo a una crisi umanitaria che, da un lato sarebbe caratterizzata dal proseguimento della carneficina tra le forze afghane, i “collaboratori” e tutti coloro che sino ad oggi si sono opposti al movimento fondamentalista, e, dall’altro lato, vedrebbe migliaia di persone tentare la fuga dalle aree a rischio di conquista talebana.